mercoledì 28 marzo 2012

Evento nazionale L4ALL, 23 marzo 2012 Roma


Si è tenuto lo scorso 23 marzo presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’evento nazionale di presentazione del Progetto L4All “Tecnologie per la didattica nella Scuola Italiana: Condivisione di Esperienze Didattiche”.
Hanno partecipato all’evento i Partner L4All, il dott. Chiappetta (Dipartimento per l'istruzione. Direzione generale per il personale scolastico), il dott. Vittorio Campione, Consigliere del Ministro dell’Istruzione per le nuove tecnologie e ben 11 Regioni (Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Umbria, Toscana).

FOTO Sala

mercoledì 21 marzo 2012

Competenza concettuale, competenza simbolica e abilità digitali

Da una varietà di rilevazioni si può concludere che in modo crescente, nei quindicenni di oggi, i seguenti sono  punti di crisi della condizione cognitiva: 
A. Padronanza del segno, padronanza (minimale) del simbolo.  Il soggetto (che supponiamo già alfabetizzato) deve essere esplicitamente consapevole dell’uso di segni per contrassegnare arbitrariamente e convenzionalmente un oggetto e dell’uso di simboli per indicare arbitrariamente e convenzionalmente classi potenzialmente infinite di oggetti.
Osservando che e segno e simbolo in generale non sono icone che mimano le sembianze o il significato degli oggetti o concetti a cui si riferiscono. Ad esempio il soggetto  non va in crisi se gli si dice che le  scritture   bc        b´c        b·c  possono rappresentare tutte il prodotto fra b e c, è solo questione di accordi (convenzioni) preventivi. 
Questo requisito anticipa, ma non include, una forma elementare di competenza simbolica, per la quale una prima definizione può essere: saper comprendere testi in cui vengono anche usati simboli per indicare classi (infinite) di enunciati, classi di termini, classi di proprietà, classi di numeri,…ed essere in grado di applicare a esempi particolari le informazioni date tramite il testo formale.
B. Padronanza minima dell’astrazione e della concettualizzazione.  In estrema sintesi, i concetti sono categorie potenzialmente infinite e connotate da una definizione che è condivisa almeno da tutti gli operatori di qualche paradigma disciplinare. Il giovane deve imparare a comprendere e a padroneggiare termini che rappresentano classi potenzialmente infinite di casi particolari. La nostra esperienza ci porta a sintetizzare questo dato di fatto: per i giovani i termini concettuali occorrenti in un discorso risultano, in modo crescente, opachi
Pensiamo cioè che una proposizione come: "I cani amano la carne" non susciti alcun problema di comprensione. Diversamente, è possibile che una proposizione come "La prudenza e la riflessione sostengono il diritto" risulti opaca a molti quindicenni, e non per un problema di competenza lessicale, ma per l’incapacità di concepire una situazione descritta da termini che sono astrazioni su astrazioni.
Il quesito che si pone è come si colloca l’uso delle tecnologie in rapporto alla costruzione delle competenze descritte. Il progetto di un percorso educativo che include le tecnologie dovrebbe anche indicare e spiegare, come premesse necessarie di una sua positiva riuscita, i modi e le fasi in  cui promuove sia la capacità concettuale sia quella simbolica del soggetto.  

Paolo Gentilini             IMATI-CNR
  

lunedì 5 marzo 2012

Informal learning nella scuola


Le tecnologie mobili si diffondono in modo pervasivo; le attività sociali in rete si diffondono ben di più. Gli studenti in genere le vivono come separate dall'apprendimento scolastico, mentre in realtà veicolano competenze, attitudini, valori, conoscenze presenti in contesti diversi dalla scuola (famiglia, amici, mass media): un apprendimento informale, spesso inconsapevole e inatteso. Si può superare questa separazione?