venerdì 16 dicembre 2011

Raccontare/Esplorare Esperienze Didattiche

Noi vogliamo costruire un largo “corpus” di esperienze didattiche esplorabili da vari soggetti e per vari motivi:
•    Insegnanti: possono esplorare per trovare “fonte di ispirazione”, ma anche per “formarsi” e crescere.
•    Ricercatori: possono esplorare per verificare teorie e modelli o formularne di nuovi.
•    Formatori di Insegnanti: possono usare il “corpus” per supportare con evidenza empirica i loro insegnamenti
•    Policy-Makers (dirigenti, autorità ministeriali ai vari livelli): possono capire meglio le tendenze e cosa effettivamente funziona e perché.

E’ un sogno realizzabile? Sì, a certe condizioni che stiamo verificando:
 
A)  Il racconto di una esperienza deve esser approfondito al giusto livello: non dettagli inutili ma tutti i dettagli utili.

 
B) Benefici didattici, Inclusione e Implementazione (cosa effettivamente è successo) sono gli elementi chiavi del racconto.

 
C)  Per esplorare è necessario curare una serie di aspetti: 

  1. Meccanismi di esplorazione sofisticati ed innovativi 
  2. Classificazione sintetica e approfondita al tempo stesso 
  3. Classificazione “orientata” alle diverse categorie di utente
D) Perché il tutto sia “valido” è necessario che:
  1. La quantità di esperienze raccolte sia significativa (diverse centinaia almeno) e rappresentativa di uno spettro sufficientemente ampio di situazioni (non solo quelle modello). 
  2. Le esperienze raccontate devono essere innovative (per dire qualcosa di interessante) ma non “best practice” (che spesso corrispondono a situazioni e circostanza irrepetibili o comunque di eccessiva nicchia). Devono invece essere “good practice”, cioè esperienze rappresentative della realtà della scuola Italiana (per lo meno della parte migliore di essa) ma anche ripetibili. Super-dotare di tecnologia una classe, per dimostrare cosa si può fare cosa si potrebbe fare in condizioni estreme, può essere “glamorous”, ma in fondo si è dimostrato poco utile alla crescita del sistema scolastico.

Ci riusciremo? E’ difficile, ma noi ci proviamo, e abbiamo bisogno di un concorso di idee, critiche e suggerimenti da parte di tutti.
Per questo, siamo qui su un BLOG.


Paolo Paolini 
Coordinatore di Learning for All
Professore Ordinario di Design di applicazioni Web e Applicazioni Ipermediali, ed anche di Human Computer Interaction.
Dipartimento di Elettronica e Informazione, Politecnico di Milano

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